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Comunicato
«Coronavirus:
all’Ospedale San Giuseppe di Milano mamme
“protette”
grazie a un percorso dedicato. E i corsi pre-parto si
fanno
in teleconference»
«Le mamme in dolce attesa
dell’Ospedale San Giuseppe di Milano potranno proseguire i corsi di
accompagnamento alla nascita online. E, se si recano in ospedale, possono
usufruire di un percorso ad hoc con un ascensore dedicato per accedere
direttamente agli ambulatori e reparti del Dipartimento Materno – Infantile.
In caso di coronavirus, la gravidanza non comporta di per sé il rischio di una
prognosi peggiore: il virus non si trasmette dalla mamma al feto ma è
fondamentale attenersi alle misure volte a contenere il contagio, valide per
tutta la popolazione.»
«Milano, 13 marzo 2020 – Già in condizioni normali diventare mamma
può suscitare ansia e preoccupazione. Figuriamoci ai tempi del coronavirus! E
infatti centinaia di richieste, tra telefonate e e-mail, sono pervenute all’Ospedale
San Giuseppe di Milano perché, come da indicazioni ministeriali, sono
stati sospesi i percorsi di accompagnamento alla nascita e molte donne ora si
sentono spaesate, senza quell’importante momento di confronto, non solo con
l’ostetrica ma anche con le altre gestanti, rappresentato proprio dal
cosiddetto corso pre-parto. Per rispondere al SOS lanciato dalle mamme e non
farle sentire sole in questo momento storico così difficile, al San Giuseppe
si stanno attrezzando: a breve verrà portato a termine in modalità
teleconference l’ultimo corso pre-parto rimasto in sospeso e i
prossimi partiranno direttamente online. In più, per fare sentire ancora
più protette gestanti e neomamme che si recano in ospedale, sono stati
predisposti un percorso e un ascensore dedicati a loro, per
accedere direttamente agli ambulatori e ai reparti del Dipartimento Materno –
Infantile.
“Con
questi accorgimenti desideriamo innanzitutto tranquillizzare le nostre
pazienti”, sottolinea Stefano Bianchi,
Responsabile del Dipartimento Materno-Infantile dell’Ospedale San Giuseppe di
Milano e Professore Associato presso l’Università degli Studi di Milano. “Per
quanto concerne timori specifici legati al coronavirus, i dati di cui
disponiamo attualmente non sono moltissimi ma fortunatamente sono abbastanza
univoci nel dire che il virus non si trasmette durante la gravidanza e
neppure il parto sembra essere un momento critico: non c’è quindi
alcuna controindicazione a quello vaginale. Un’altra buona notizia è che, a
differenza di altre patologie virali che vedono nella gravidanza un periodo
di maggior rischio per la mamma (come influenza e varicella), nel caso in
cui si contragga il coronavirus l’essere gravida non comporta di per sé il
rischio di una prognosi peggiore. Infine, è molto importante che anche
gestanti e neomamme seguano le regole valide per la popolazione generale,
volte a contrastare la diffusione del contagio”.
“In
questi ultimi giorni, tra le donne che si avvicinano al termine della
gravidanza non c’è più solo la paura del parto ma anche quella generata
dall’emergenza coronavirus e sentirsi smarrite è deleterio”, spiega Cinzia Piola, capo ostetrica
dell’Ospedale San Giuseppe. “Sui social le nostre pazienti hanno espresso
tutta la loro preoccupazione, perché non avevano più il punto di riferimento
del corso di accompagnamento alla nascita. Così come le aziende si sono
attrezzate per permettere lo smart working, abbiamo pensato valesse la pena
fare qualcosa di simile per offrire alle gestanti la possibilità di restare
in contatto tra loro e con l’ostetrica del proprio corso. È stato creato un
gruppo in teleconferenza per portare a termine un corso già iniziato, mentre
quelli nuovi partiranno direttamente online”.
“In
più, per le gestanti e le neomamme che si recano in ospedale – prosegue Piola
– dopo il controllo della temperatura corporea (che viene eseguito di default
su tutte le persone in ingresso), è stato predisposto un percorso ad hoc,
comprensivo di un ascensore dedicato, per accedere alla sala parto, al
reparto di degenza e alla neonatologia, con l’obiettivo di ridurre il più
possibile i contatti con gli altri pazienti/utenti dell’ospedale. Anche le
visite sono state limitate a un solo familiare (il marito), come misura di
sicurezza per le donne e per lo staff dell’ospedale. Certo, non è
semplicissimo farlo accettare: perché la gioia della nascita di un figlio la
si vorrebbe condividere con tutta la famiglia. L’aspetto positivo, che stiamo
cercando di far comprendere, è che questi giorni in ospedale possono essere
un momento speciale, tutto per mamma e papà, da trascorrere con il proprio
bambino”.
“Abbiamo
pensato, poi, anche a quelle neomamme che, per questa situazione di
emergenza, possono vivere con ancora maggior intensità l’apprensione di avere
il proprio bimbo tra le braccia, di doverlo nutrire e proteggere. Pertanto,
non abbiamo sospeso le visite ambulatoriali post-nascita, ma ci stiamo
organizzando per distribuirle meglio nell’arco della giornata, in modo da
garantire congrue distanze di sicurezza. D’altronde l’ostetricia non può
fermarsi, neanche davanti al coronavirus: i bambini, per fortuna, continuano
a nascere e a reclamare la nostra attenzione”, conclude Cinzia Piola.
Per
informazioni e iscrizioni ai corsi pre-parto online, si può contattare lo Sportello
Nascite dell’Ospedale San Giuseppe di Milano: sportello.nascite@multimedica.it.»
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