giovedì 26 marzo 2020

«Croce Rossa Italiana e Federfarma Lombardia: per chi non può uscire di casa neanche per andare in farmacia, c’è il numero 02.388.3350» || - Attivo da lunedì 23 Marzo 2020





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Comunicato


«Croce Rossa Italiana e Federfarma Lombardia: per
chi non può uscire di casa neanche per andare in
farmacia, c’è il numero 02.388.3350»



«Milano - Sarà attivo da lunedì 23 marzo 2020 CRI Pronto farmaco, nuovo servizio per la consegna dei farmaci a domicilio attivato da Federfarma Lombardia e dal Comitato Regionale Lombardia di Croce Rossa Italiana: i cittadini lombardi over-65, non autosufficienti, sottoposti alla quarantena o risultati positivi al Covid-19 potranno ricevere a casa i medicinali, senza alcun costo aggiuntivo, semplicemente chiamando il numero 02.388.3350. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 09:00 alle 19:00.

Per ricevere i farmaci presso il proprio domicilio, oltre al codice fiscale, è necessaria la prescrizione medica o il codice NRE della ricetta, che in questo periodo di emergenza viene comunicato telefonicamente dal medico di famiglia. Quest’ultima procedura è stata attivata proprio per evitare che i cittadini si rechino negli studi e negli ambulatori, creando assembramenti che sono contrari alle attuali norme di contenimento del contagio da Covid-19.

Usufruire del servizio di consegna è molto semplice: chiamando il numero dedicato, il cittadino sarà messo in contatto, dalla Croce Rossa, con la farmacia più vicina, alla quale potrà richiedere i medicinali di cui ha bisogno. Successivamente un volontario della Croce Rossa si recherà presso il domicilio del richiedente, per ritirare i contanti e consegnargli i farmaci ordinati.

I volontari della CRI possono identificare rapidamente la farmacia più vicina grazie al supporto del sito di www.farmacia-aperta.eu adattato gratuitamente dalla software-house PTER per questo utilizzo.

CRI Pronto Farmaco è un ulteriore servizio che le farmacie hanno messo a disposizione dei cittadini lombardi in un momento di emergenza come quello che stiamo affrontando – ha detto Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia –. Ringrazio la Croce Rossa e in particolare il Comitato Regionale della Lombardia della CRI, perché grazie al lavoro dei loro volontari possiamo garantire la continuità delle cure alle persone anziane e fragili, e a quelle che per non autosufficienza o positività al virus non possono assolutamente muoversi dal proprio domicilio”.

Constatiamo ogni giorno l’importanza di proteggere la popolazione e in particolare le persone più vulnerabili al Covid-19– ha affermato Antonio Arosio, Presidente di Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale Lombardia –. Per questo, soprattutto nei territori più colpiti, diversi Comitati locali si erano nei giorni scorsi attivati per garantire la consegna dei farmaci. Ora, grazie all’accordo con Federfarma Lombardia e alla generosità dei volontari di tutti gli 87 Comitati territoriali, il servizio potrà essere garantito in tutta la Lombardia, con il coordinamento dell’Unità di Crisi del Comitato Regionale”.»





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Ufficio Stampa Federfarma Milano
Value Relations - vrelations.it

Unità di Crisi Croce Rossa Italiana - Comitato Regionale Lombardia

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«Covid-19: Un farmaco raccomandato dall’OMS per tutti i pazienti ospedalizzati potrebbe contribuire anche a contrastare il virus» - Comunicato 18 Marzo 2020

Comunicato


«COVID-19: UN FARMACO RACCOMANDATO DALL’OMS

PER TUTTI I PAZIENTI OSPEDALIZZATI POTREBBE

CONTRIBUIRE ANCHE A CONTRASTARE IL VIRUS»



«Dalla Cina interessanti evidenze sulla possibile efficacia di
enoxaparina nella lotta all’agente patogeno che sta mettendo a
dura prova i sistemi sanitari di tutto il mondo»


«Milano, 18 marzo 2020 - Non solo aiuti concreti in termini di forniture mediche e personale sanitario esperto nella gestione dell’emergenza coronavirus: dalla Cina arrivano anche notizie incoraggianti che potrebbero aprire nuovi scenari sul fronte terapeutico e offrire una speranza di cura.
Studi in vitro condotti da un gruppo di ricercatori cinesi hanno rivelato che il virus SARS-CoV-2 sembra scomparire a contatto con elevate concentrazioni di enoxaparina sodica, un anticoagulante fra i più utilizzati per la prevenzione del tromboembolismo venoso. L’interessante scoperta ha indotto gli scienziati cinesi ad avviare studi clinici, somministrando un alto dosaggio del principio attivo a pazienti colpiti da Covid-19, e i risultati preliminari sembrano molto promettenti. Hepalink Group, leader mondiale nella produzione di eparine, ha infatti iniziato due trial clinici in Shenzhen No. 3 presso il People’s Hospital e presso il Concord Hospital legato al Tongji Medical School, all’interno del complesso universitario Middle China Science & Technology University, volti a confermare e ad approfondire i dati.
A fronte di queste importanti evidenze scientifiche, l’azienda Techdow – controllata italiana di Hepalink – sta attualmente dialogando con l’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) per far partire anche in Italia una sperimentazione clinica, con l’obiettivo di verificare l’efficacia di enoxaparina nell’eliminazione del virus SARS-CoV-2 e testare sul campo i risultati che ci arrivano dalla Cina.

L’enoxaparina sodica è un'eparina a basso peso molecolare, dotata di una spiccata attività antitrombotica. Per la sua efficacia anticoagulante, è autorizzata e di norma impiegata nella profilassi della tromboembolia venosa (TEV), in particolare nei pazienti sottoposti a chirurgia o a rischio di sviluppare coaguli perché costretti a letto da una malattia. Negli ultimi anni, numerose prove scientifiche hanno confermato il ruolo dell’eparina anche in caso di infezione da Covid-19, per ridurre la mortalità dovuta a fenomeni tromboembolici, tutt’altro che infrequenti nei pazienti colpiti dal virus: durante i processi infiammatori tipici delle infezioni virali è stato infatti rilevato lo sviluppo di una trombosi diffusa nei polmoni e, nei casi più gravi, anche in altri organi vitali, con seri rischi per la vita. Non a caso, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nelle sue recenti Raccomandazioni per migliorare la gestione clinica delle infezioni respiratorie acute severe (SARS), quando si sospetta siano causate dal nuovo coronavirus, esorta a prevenire una complicanza come il tromboembolismo venoso negli adulti e negli adolescenti ospedalizzati ricorrendo, in assenza di controindicazioni, alla somministrazione sottocute di eparina, preferibilmente a basso peso molecolare
(1).

Ora l’utilità del noto anticoagulante sembra andare oltre, poiché dal lontano Oriente giungono dati che suggeriscono un suo ruolo sul meccanismo stesso di azione del virus: mettendo a contatto in vitro l’enoxaparina sodica in concentrazione elevata con il nuovo coronavirus, il principio attivo sembra determinare una significativa riduzione dell’agente patogeno, che si legherebbe all’eparina invece di attaccare le cellule dell’organismo: l’eparina è infatti caratterizzata da una struttura molecolare simile a quella del sito della parete cellulare a cui aderisce il SARS-CoV-2 prima di penetrare nella cellula. Dati così incoraggianti hanno spinto i ricercatori cinesi ad avviare alcune sperimentazioni cliniche direttamente su pazienti infettati, utilizzando il farmaco per contrastare il virus, a dosaggi superiori a quelli usati per la profilassi e sino alla riduzione dei marker infiammatori e alla negativizzazione dei test.

“Sulla base di questi significativi risultati – spiega il professor Andrea Stella, Scientific Advisor di Techdow Pharma Italy – Techdow è ora in fase di discussione con AIFA e intende mettere a disposizione le proprie competenze scientifiche per promuovere anche in Italia uno studio clinico sull’uso sperimentale di enoxaparina sodica nei pazienti affetti dal nuovo coronavirus, prevedendo l’impiego di un dosaggio del farmaco più alto rispetto a quello utilizzato di norma per la profilassi del tromboembolismo venoso. L’auspicio è che enoxaparina possa confermare la propria efficacia nell’indebolire il virus, offrendo così una nuova potenziale arma nella lotta alla temibile infezione da Covid-19”.»



(1) WHO, “Clinical management of severe acute respiratory infection when novel coronavirus (2019-nCoV) infection is suspected. Interim guidance”, 28 January 2020, https://www.who.int/publications-detail/clinical-management-of-severe-acute-respiratory-infection-when-novel-coronavirus-(ncov)-infection-is-suspected.




Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa
vrelations.it

IT + Engl) #Ozono - Ossigeno Ozono Terapia vs. prevenzione/sterilizzazione - #Covid19 [Note - Da Selezione - Cfr. art. 16 Marzo 2020]

«Vademecum ozono per prevenire e sterilizzare il Covid-19» - Comprende intervista con il prof. Marianno Franzini, presidente internazionale della Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT).
In: https://www.orbisphera.org/Pages/BeneComune/1847/Vademecum_ozono_per_prevenire_e_sterilizzare_il_Covid-19 - 16 Marzo 2020

+
(correlato) «Ozone: A powerful weapon to combat COVID-19 outbreak» - By Zhou Muzhi - China.org.cn, February 26, 2020
In: http://www.china.org.cn/opinion/2020-02/26/content_75747237.htm - 26 Febbraio 2020

ENGL) #Ozono - Ossigeno Ozono Terapia vs. prevenzione/sterilizzazione - #Covid19 [Note - Da Selezione - Cfr. art. February 26, 2020]

«Ozone: A powerful weapon to combat COVID-19 outbreak» - By Zhou Muzhi - China.org.cn, February 26, 2020
In: http://www.china.org.cn/opinion/2020-02/26/content_75747237.htm - 26 Febbraio 2020

«Coronavirus e persone con diabete: da SID e AMD le regole di cautela per gestire l’emergenza» || L’appello dell’Associazione Medici Diabetologi e della Società Italiana di Diabetologia || le norme precauzionali || 06 marzo 2020





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Comunicato

«Coronavirus e persone con diabete:
da SID e AMD le regole di cautela per gestire l’emergenza»


«L’appello dell’Associazione Medici Diabetologi e della Società Italiana di Diabetologia alle persone con diabete: attenersi alle “5 regole dei giorni di malattia”, cioè le norme precauzionali da seguire in caso di qualsiasi altra patologia concomitante, per non compromettere il controllo glicemico.»

«Roma, 6 marzo 2020 – Anche le Società scientifiche della Diabetologia si attivano per far fronte all’emergenza coronavirus, rivolgendo ai pazienti alcune specifiche raccomandazioni, volte a intensificare controllo e gestione del diabete, in virtù dei rischi indotti dalla diffusione in Italia dell’ormai famigerato Covid-19. La stessa International Diabetes Federation proprio in questi giorni ha pubblicato un documento informativo su coronavirus e diabete, che anche AMD (Associazione Medici Diabetologi) e SID (Società Italiana di Diabetologia) recepiscono e condividono con tutte le persone con diabete in Italia, affinché rispettino alcuni comportamenti cautelativi, validi per qualsiasi patologia, ma quanto mai utili ai tempi del coronavirus.

“Le persone che convivono con il diabete sanno bene quanto sia importante fare ancora più attenzione alla gestione della propria patologia se a questa se ne aggiunge un’altra, di qualsiasi tipo”, spiegano il professor Francesco Purrello, presidente SID e il dottor Paolo di Bartolo, presidente AMD. “In questi giorni di emergenza nazionale, invitiamo i pazienti a mantenere la calma e a comportarsi come farebbero se oltre al diabete dovessero gestire una qualsiasi altra patologia o situazione particolarmente stressante. Occorre insomma attenersi a poche ma fondamentali regole, che valgono sempre nella stagione influenzale, o quando si debba affrontare qualsiasi altra patologia in aggiunta al diabete: mantenersi idratati, monitorare ancora più scrupolosamente il glucosio nel sangue, misurare regolarmente la febbre, tenere sotto controllo anche i chetoni – in caso di terapia a base di insulina – e seguire in modo puntuale le indicazioni che si ricevono dal proprio team di cura”.

SID e AMD sottolineano come sia importante non generare un eccessivo allarmismo e come i rischi di contrarre la malattia da Coronavirus siano più elevati per le persone che oltre al diabete, presentano ipertensione e malattie cardiache, malattie renali o respiratorie, un precario controllo del diabete e più lunga durata di malattia. Questi pazienti sono i più esposti alle insidie del coronavirus e, quindi, sono coloro che devono osservare le massime cautele.

Per gli altri pazienti con Diabete, la maggior parte per fortuna, valgono oltre a queste indicazioni specifiche, le raccomandazioni volte a limitare la diffusione del contagio, valide anche per la popolazione generale: lavare spesso le mani, evitare contatti ravvicinati, cioè mantenere almeno 1 metro di distanza, non toccarsi naso, bocca e occhi, evitare i luoghi affollati e le strette di mano, starnutire e tossire coprendo naso e bocca con un fazzoletto usa e getta o nell’incavo del gomito; e ancora, in caso di sintomi influenzali stare a casa e informare il medico di famiglia del proprio stato di salute, o contattare gli appositi numeri regionali.»




||  Ufficio Stampa  AMD - Value Relations vrelations.it
||  Ufficio Stampa  SID - Uff.stampa.SID@gmail.com

«Coronavirus: all’Ospedale San Giuseppe di Milano mamme “protette” grazie a un percorso dedicato. E i corsi pre-parto si fanno in teleconference» || Marzo 2020

 
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Comunicato


«Coronavirus: all’Ospedale San Giuseppe di Milano mamme
“protette” grazie a un percorso dedicato. E i corsi pre-parto si
fanno in teleconference»



«Le mamme in dolce attesa dell’Ospedale San Giuseppe di Milano potranno proseguire i corsi di accompagnamento alla nascita online. E, se si recano in ospedale, possono usufruire di un percorso ad hoc con un ascensore dedicato per accedere direttamente agli ambulatori e reparti del Dipartimento Materno – Infantile. In caso di coronavirus, la gravidanza non comporta di per sé il rischio di una prognosi peggiore: il virus non si trasmette dalla mamma al feto ma è fondamentale attenersi alle misure volte a contenere il contagio, valide per tutta la popolazione.»

«Milano, 13 marzo 2020 – Già in condizioni normali diventare mamma può suscitare ansia e preoccupazione. Figuriamoci ai tempi del coronavirus! E infatti centinaia di richieste, tra telefonate e e-mail, sono pervenute all’Ospedale San Giuseppe di Milano perché, come da indicazioni ministeriali, sono stati sospesi i percorsi di accompagnamento alla nascita e molte donne ora si sentono spaesate, senza quell’importante momento di confronto, non solo con l’ostetrica ma anche con le altre gestanti, rappresentato proprio dal cosiddetto corso pre-parto. Per rispondere al SOS lanciato dalle mamme e non farle sentire sole in questo momento storico così difficile, al San Giuseppe si stanno attrezzando: a breve verrà portato a termine in modalità teleconference l’ultimo corso pre-parto rimasto in sospeso e i prossimi partiranno direttamente online. In più, per fare sentire ancora più protette gestanti e neomamme che si recano in ospedale, sono stati predisposti un percorso e un ascensore dedicati a loro, per accedere direttamente agli ambulatori e ai reparti del Dipartimento Materno – Infantile.

“Con questi accorgimenti desideriamo innanzitutto tranquillizzare le nostre pazienti”, sottolinea Stefano Bianchi, Responsabile del Dipartimento Materno-Infantile dell’Ospedale San Giuseppe di Milano e Professore Associato presso l’Università degli Studi di Milano. “Per quanto concerne timori specifici legati al coronavirus, i dati di cui disponiamo attualmente non sono moltissimi ma fortunatamente sono abbastanza univoci nel dire che il virus non si trasmette durante la gravidanza e neppure il parto sembra essere un momento critico: non c’è quindi alcuna controindicazione a quello vaginale. Un’altra buona notizia è che, a differenza di altre patologie virali che vedono nella gravidanza un periodo di maggior rischio per la mamma (come influenza e varicella), nel caso in cui si contragga il coronavirus l’essere gravida non comporta di per sé il rischio di una prognosi peggiore. Infine, è molto importante che anche gestanti e neomamme seguano le regole valide per la popolazione generale, volte a contrastare la diffusione del contagio”.

“In questi ultimi giorni, tra le donne che si avvicinano al termine della gravidanza non c’è più solo la paura del parto ma anche quella generata dall’emergenza coronavirus e sentirsi smarrite è deleterio”, spiega Cinzia Piola, capo ostetrica dell’Ospedale San Giuseppe. “Sui social le nostre pazienti hanno espresso tutta la loro preoccupazione, perché non avevano più il punto di riferimento del corso di accompagnamento alla nascita. Così come le aziende si sono attrezzate per permettere lo smart working, abbiamo pensato valesse la pena fare qualcosa di simile per offrire alle gestanti la possibilità di restare in contatto tra loro e con l’ostetrica del proprio corso. È stato creato un gruppo in teleconferenza per portare a termine un corso già iniziato, mentre quelli nuovi partiranno direttamente online”.

“In più, per le gestanti e le neomamme che si recano in ospedale – prosegue Piola – dopo il controllo della temperatura corporea (che viene eseguito di default su tutte le persone in ingresso), è stato predisposto un percorso ad hoc, comprensivo di un ascensore dedicato, per accedere alla sala parto, al reparto di degenza e alla neonatologia, con l’obiettivo di ridurre il più possibile i contatti con gli altri pazienti/utenti dell’ospedale. Anche le visite sono state limitate a un solo familiare (il marito), come misura di sicurezza per le donne e per lo staff dell’ospedale. Certo, non è semplicissimo farlo accettare: perché la gioia della nascita di un figlio la si vorrebbe condividere con tutta la famiglia. L’aspetto positivo, che stiamo cercando di far comprendere, è che questi giorni in ospedale possono essere un momento speciale, tutto per mamma e papà, da trascorrere con il proprio bambino”.

“Abbiamo pensato, poi, anche a quelle neomamme che, per questa situazione di emergenza, possono vivere con ancora maggior intensità l’apprensione di avere il proprio bimbo tra le braccia, di doverlo nutrire e proteggere. Pertanto, non abbiamo sospeso le visite ambulatoriali post-nascita, ma ci stiamo organizzando per distribuirle meglio nell’arco della giornata, in modo da garantire congrue distanze di sicurezza. D’altronde l’ostetricia non può fermarsi, neanche davanti al coronavirus: i bambini, per fortuna, continuano a nascere e a reclamare la nostra attenzione”, conclude Cinzia Piola.

Per informazioni e iscrizioni ai corsi pre-parto online, si può contattare lo Sportello Nascite dell’Ospedale San Giuseppe di Milano: sportello.nascite@multimedica.it.»






||  Ufficio Stampa Value Relations - vrelations.it
||  Ufficio Relazioni esterne e Comunicazione Gruppo MultiMedica - multimedica.it

«'Cura Italia', Gelli (Fondazione Italia In Salute) “Si trovi spazio anche per incremento contratti specializzazione e moratoria responsabilità civile e penale degli esercenti professioni sanitarie”» [18 Marzo 2020]

Immagine: Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute 
Rif.: «'Cura Italia', Gelli (Fondazione Italia In Salute) “Si trovi spazio anche per incremento contratti specializzazione e moratoria responsabilità civile e penale degli esercenti professioni sanitarie”»
  Comunicato 18 Marzo 2020 [gallitorrini.com]



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Comunicato

responsabilità civile e penale degli esercenti professioni sanitarie”»


«Firenze, 18 marzo 2020 - "In questo momento di emergenza il Governo torna a far sentire la sua presenza con un sostegno concreto per il sistema sanitario, le famiglie e le imprese. Con il decreto 'Cura Italia' il Fondo sanitario nazionale viene incrementato di 1,410 miliardi. Altri 1,610 miliardi andranno invece a potenziare il fondo per le emergenze nazionali in capo alla Protezione civile". Così Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute, commenta il nuovo decreto del Governo.

"Moltissimi gli interventi definiti per il potenziamento della sanità che vanno ad aggiungersi a quelli già previsti dal Decreto legge del 9 marzo scorso, che includevano norme specifiche per l'arruolamento di medici e personale sanitario, con assunzioni di specializzandi e incarichi di lavoro autonomo e a tempo determinato nel Ssn e richiamo di medici e infermieri in pensione, reclutamento di medici di medicina generale e pediatri, incremento delle ore di specialistica ambulatoriale". "Nel Cura Italia vengono poi stanziati 250 milioni per gli straordinari, oltre alla possibilità per Asl e ospedali di trattenere in servizio il personale prossimo alla pensione. Previsto poi - prosegue - il potenziamento dei posti letto in Terapia intensiva, pneumologia e malattie infettive anche ricorrendo al privato, requisizione di spazi per la creazione di aree sanitarie temporanee, incentivi per la produzione di dispositivi medici, requisizione di presidi sanitari e medico chirurgici e anche di strutture alberghiere e similari per ospitare persone in sorveglianza sanitaria. Prevista inoltre la laurea abilitante per medicina", prosegue Gelli.

"Ora tempi stretti in Parlamento per la conversione in legge del provvedimento. Spero però - conclude Gelli - che nella fase emendativa si trovi spazio per due importanti provvedimenti rimasti fuori: un incremento dei contratti di specializzazione, in modo da evitare di trovarci anche per il futuro in condizioni di grave carenza di personale; e, soprattutto, la previsione di una moratoria riguardo la responsabilità civile e penale degli esercenti le professioni sanitarie valida per questo periodo di emergenza. In una prospettiva legata alla colpa, la responsabilità dovrebbe essere sempre esclusa in casi emergenziali che impongono agli operatori di lavorare sotto stress, in condizioni di sicurezza non sempre garantite e con orari di lavoro ben al di là della norma", conclude Gelli.»







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Ufficio stampa
Lorenzo Galli Torrini
Galli Torrini Srl
         Web.  www.gallitorrini.com