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rif. EKOS 200507 - Infusione di Farmaci ed Ultrasuoni per Sconfiggere il Tromboembolismo Venoso e l’Embolia Polmonare
- Boston Scientific -
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Comunicato
___ Boston Scientific
Maggio 2020
«INFUSIONE di FARMACI e ULTRASUONI per
sconfiggere il TROMBOEMBOLISMO VENOSO e l’EMBOLIA POLMONARE»
Il
sistema endovascolare EKOS™ di Boston Scientific.
«Il trattamento conferma efficacia terapeutica anche per
pazienti COVID-19 con embolia polmonare»
«L’embolia
polmonare è una patologia grave, fortemente correlata all’avanzare dell’età e
rappresenta, nel mondo, la terza causa di mortalità. Si manifesta, in genere,
con il blocco improvviso di un’arteria polmonare, causato dalla presenza di
un embolo, un coagulo di sangue in circolo nel flusso sanguigno. Nel nostro
Paese, l’incidenza della patologia è di circa 55 casi ogni 100.000 abitanti
per quanto concerne le donne, mentre si attesta su 40 casi ogni 100.000
abitanti per gli uomini, con un tasso di mortalità media intorno al 13, 3%.
Il coagulo (detto
anche trombo), che impedisce il flusso sanguigno nelle arterie polmonari, si
forma nel sistema venoso profondo. Da questa posizione originaria si può
distaccare, diventando un embolo, che, sfruttando il flusso sanguigno venoso,
può raggiungere i polmoni, creando un’ostruzione. Per questo, si parla più
propriamente di tromboembolismo venoso, rappresentato dalla
combinazione di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare.
Numerosi i
fattori di rischio associati all’embolia polmonare: fra questi i traumi
(frattura degli arti inferiori) e gli interventi chirurgici (protesi di
ginocchio), mentre l’incidenza dei tumori – fattori che notoriamente
predispongono alla tromboembolia venosa - varia a seconda della tipologia dei
tumori stessi. Ulteriori aspetti che possono incidere sull’insorgenza della
malattia sono le patologie cardiovascolari, il fumo, l’obesità,
l’ipercolesterolemia, l’ipertensione, l’utilizzo di una terapia
contraccettiva.
Una complicanza grave nei
pazienti Covid-19
Il tema
dell’embolia polmonare è di drammatica attualità in questo periodo: molti
pazienti, positivi al virus, presentano, infatti, gravi compromissioni
polmonari, generate dalle infiammazioni che producono trombi sanguigni, con
conseguenze spesso letali.
Farmaci e trattamenti endovascolari
Le prime terapie
per contrastare il tromboembolismo venoso sono, di norma, farmacologiche, con
l’impiego di farmaci anticoagulanti che, tuttavia, se utilizzati a livello
sistemico possono comportare un aumentato rischio di emorragie.
Pertanto,
soprattutto in presenza di pazienti ad alto rischio di mortalità, è stata
adottata in misura crescente presso vari Centri ospedalieri italiani, una
nuova soluzione terapeutica, che consiste nell’infusione di farmaci
trombolitici direttamente nel punto in cui si è formato l’embolo,
attraverso un apposito catetere.
EKOS™: la tecnologia medica che coniuga
farmaci e ultrasuoni
La soluzione
terapeutica EKOS™ di Boston Scientific consente di effettuare un trattamento
di trombolisi, ovvero l’infusione del farmaco trombolitico direttamente sul
coagulo di sangue, immissione che viene potenziata grazie all’uso
concomitante di ultrasuoni che accelerano e rendono ancora più efficace
l’azione del trombolitico stesso.
Come funziona EKOS™?
Il sistema, ad
alta innovazione tecnologica, è costituito da una consolle a cui vengono collegati
una serie di cateteri di misure diverse, in grado sia di effettuare
l’infusione di farmaco trombolitico, sia di emettere un’onda acustica,
opportunamente programmata in ampiezza e frequenza.
Nella parte
distale, il catetere è dotato di fori per l’emissione del farmaco
trombolitico, mentre, all’interno del catetere stesso, è presente un’“anima”
che emette onde ultrasoniche, comandate dalla consolle.
Attraverso
l’accesso della vena femorale, il medico procede prima di tutto
all’inserimento di una guida, sulla quale viene fatto scorrere il catetere,
che arriva fino al trombo individuato. Una volta raggiunto il punto da
trattare, all’interno del catetere viene inserita l’anima, destinata
all’emissione dell’onda acustica: entrambi i dispositivi vengono, quindi,
collegati alla consolle di comando, che attiva sia il catetere destinato
all’infusione del farmaco trombolitico sia l’anima, che emette le onde
ultrasuoni ad elevata frequenza e bassa energia. L’utilizzo delle onde
acustiche ha lo scopo di aumentare la capacità di penetrazione del farmaco e
di potenziare l’efficacia del trattamento, con una migliore e più rapida
dissoluzione del trombo e, soprattutto, con l’impiego di una minore quantità
di farmaco, rispetto alle normali procedure di trombolisi sistemica.
Tecnicamente, la
procedura endovascolare viene effettuata prevalentemente dal cardiologo
interventista, talora anche dal radiologo interventista, e ha una durata in
sala di circa 20-30 minuti per posizionare il catetere in corrispondenza
dell’embolo e attivarne il funzionamento, quindi il paziente viene poi
portato in reparto in cui il trattamento continua fino ad un massimo di 12
ore: complessivamente si richiede un breve ricovero ospedaliero.
Efficace anche per pazienti
Covid-19
Va segnalato che,
presso alcuni Centri Ospedalieri italiani, la tecnologia terapeutica EKOS™ è
stata utilizzata di recente anche per pazienti Covid-19 con sintomi di grave
embolia polmonare, registrando esiti positivi e molto incoraggianti anche
in situazioni cliniche di particolare gravità ed emergenza.
Un sistema validato da studi internazionali
L’efficacia del
nuovo sistema terapeutico EKOS™ per il trattamento della embolia polmonare è
suffragata e validata da molteplici studi internazionali, tra cui i trial
ULTIMA1, SEATTLE II2 e OPTALYSE PE3, che hanno rilevato sia i miglioramenti
delle condizioni cliniche del paziente, sia la sicurezza e bassa invasività
della procedura.»
Contatti:
Alessandra
Gelera
Responsabile
Public Affairs
Health
Economics & Market Access
Boston Scientific Italy
Geleraa@bsci.com
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Riferimenti utili:
Boston Scientific - www.bostonscientific.com === Boston
Scientific Italy - www.bsci.com
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