mercoledì 22 aprile 2020

«Coronavirus, Fondazione Italia in Salute a Conte “Chi risarcirà i 12mila medici contagiati? Serve subito un fondo ad hoc”» - «Il presidente Gelli "Serve inoltre una nuova norma per tutelare gli operatori sanitari che rischiano la propria vita nell'emergenza"» || Aprile 2020

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Comunicato



«Coronavirus, Fondazione Italia in Salute a Conte “Chi risarcirà i 12mila medici contagiati? Serve subito un fondo ad hoc”»

«Il presidente Gelli "Serve inoltre una nuova norma per tutelare gli operatori sanitari che rischiano la propria vita nell'emergenza"»



«Firenze, 14 aprile 2020 - "Ad oggi contiamo già oltre 12.000 operatori contagiati e, solo tra i medici, 100 decessi a causa dell'epidemia di Covid-19. Nel Decreto Cura Italia approvato in Senato, è stato inserito un Fondo di solidarietà con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro per medici, infermieri ed operatori socio sanitari vittime del nuovo coronavirus. Ma questo non basta. Il Governo istituisca un Fondo ad hoc, con risorse extra SSN, per gli indennizzi di quegli operatori sanitari rimasti sul campo o comunque colpiti dal Covid-19 nello svolgimento del loro lavoro". Questo l'appello lanciato da Federico Gelli, presidente della Fondazione Italia in Salute che ha deciso di scrivere al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

"Accanto a questo, resta poi la necessità di una norma che tuteli quegli operatori sanitari che stanno mettendo a rischio le loro vite per salvare quelle dei cittadini. Non dobbiamo poi dimenticare le Aziende sanitarie, con l'obiettivo di salvaguardare la futura sostenibilità della sanità pubblica. Il Covid-19 ci ha posto di fronte ad un'epidemia del tutto nuova che ha fatto saltare gli schemi della responsabilità professionale dettati dalla legge 24/2017. In questa emergenza non si può infatti tener conto di linee guida o buone pratiche che possano fungere da stabile parametro di valutazione dell’impegno di cura e di una responsabile presa in carico dei pazienti. Quest’emergenza scompagina ogni organizzazione, costringendola ad inseguire urgenze che stentano a consolidarsi in esperienze o in regole. E tra questi contorni mobili la caccia al responsabile rischia di diventare, negli attuali scenari di crisi economica, un esercizio sin troppo facile, di cui proprio non sente il bisogno e che anzi rischia di sfiduciare coloro i quali andrebbero invece sostenuti in questa terribile sfida".

"Serve subito una norma, dunque, che dia un segnale e che sappia trattare questa emergenza come tale, fornendo strumenti idonei a risolvere le straordinarie criticità proprie di una crisi sanitaria mondiale senza precedenti. Strutture sanitarie e operatori soffrono ed hanno sofferto, e meritano di esser difese insieme, per consentir loro di continuare a garantire, anche per il futuro, la sostenibilità del sistema salute. Allo stesso tempo va però affermato con la stessa chiarezza che la responsabilità, quando seria, non potrà essere emendata da nessuno, neppure da una norma. Ma il sostegno sociale che si va cercando non può essere trovato (solo) nella via dei risarcimenti e dei contenziosi, ma soprattutto in quella della solidarietà."»








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Galli Torrini ufficio stampa
Lorenzo Galli Torrini
       Web.  www.gallitorrini.com
 

«Covid-19, Fondazione File: “Servono protocolli di cure palliative negli ospedali”» - «Fornire un accompagnamento adeguato anche ai malati più fragili e non candidabili alle cure intensive»

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Comunicato


«Covid-19, Fondazione File: “Servono protocolli di cure palliative negli ospedali”»

«Fornire un accompagnamento adeguato anche ai malati più fragili e non candidabili alle cure intensive»


«Firenze, 7 aprile 2020 - "Quanto sta accadendo in questi giorni negli ospedali e nelle residenze sanitarie assistenziali merita una riflessione: all’assistenza sanitaria serve un diverso assetto organizzativo che tuteli i malati più fragili, anche affetti da Covid-19, che non sono candidabili alle cure intensive, permettendo loro di non soffrire e di ricevere comunque un accompagnamento adeguato. Sono necessari protocolli di cure palliative specifici e il supporto di specialisti in medicina palliativa”: questa è la posizione di File - Fondazione Italiana di Leniterapia che si affianca a quella già presa nei giorni scorsi in modo congiunto dalla Società italiana Cure palliative (Sicp), dalla Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) e dalla Federazione Cure Palliative (Fcp).

“Appare sottostimato l’utilizzo dei medici palliativisti - ha detto Mariella Orsi, coordinatrice del comitato scientifico di File – la loro collaborazione con gli altri professionisti è necessaria per garantire un accompagnamento adeguato alle persone che muoiono in questo periodo in ospedale”. Il grande numero di malati affetti da Covid-19 ha messo a dura prova la tenuta del sistema sanitario, a tutti i livelli, rendendo evidenti molte criticità organizzative all’interno delle strutture ospedaliere anche locali. Tra queste, la chiusura temporanea dell’Hospice San Giovanni di Dio a Torregalli per fare spazio a un reparto per i malati di Coronavirus: “Era forse necessario fare il contrario – continua Orsi - utilizzare cioè le dieci stanze e l’équipe di palliativisti per garantire tali cure nell’ospedale a tutti i pazienti ricoverati, anche con Covid-19”.
Sempre secondo Orsi, “le garanzie sancite dalla legge 38 del 2010 sull’accesso alle cure palliative e ancora dalla legge 219 del 2017 sulle disposizioni anticipate di trattamento non devono essere ‘messe in mora’ durante questa situazione critica ma, anzi, dovrebbero essere utilizzate al massimo della loro potenzialità, anche perché negli hospice continua ad essere garantita, pur con tutte le cautele e i presidi necessari, la presenza, almeno diurna, di un familiare che permette una vicinanza e un commiato che dà sollievo non solo a chi si trova alla fine della propria vita, ma anche a chi dovrà poi vivere il dolore della perdita di un proprio caro”.

Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, File - Fondazione Italiana di Leniterapia non si è mai fermata, anzi si è attivata per dare il proprio contributo nel ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere. Oltre a svolgere il consueto lavoro all’interno degli hospice, ha allargato la rete di assistenza domiciliare e aumentato la presenza dei medici palliativisti all’interno dei reparti ospedalieri, per tutelare e fornire un accompagnamento dignitoso ai malati cronici in fase avanzata e terminale, oltre che un supporto, anche psicologico, alle loro famiglie. Info su
www.leniterapia.it.
Per sostenere File Fondazione Italiana di Leniterapia: c/c bancario Banca Intesa Sanpaolo IBAN IT19K0306902887100000002019 oppure direttamente sul sito: https://www.leniterapia.it/come-aiutarci/donazioni/

File Fondazione Italiana di Leniterapia, nata nel 2002, assiste persone malate con patologie croniche in fase avanzata, tutelando la qualità della loro vita e la loro dignità. Le équipe, composte da medici, infermieri, psicologi e fisioterapisti e coadiuvate da volontari formati, operano in collaborazione con l’Usl Toscana Centro a domicilio e in 4 hospice, oltre a garantire consulenze presso altre strutture sanitarie del territorio (ospedali e Rsa). File si prende cura anche dei familiari, sia durante la malattia, che per l’elaborazione del lutto, con il supporto degli psicologi e mediante 6 gruppi di auto mutuo aiuto.»






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Galli Torrini ufficio stampa
 



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Immagine - Rif.:
< Covid-19, Fondazione File _ Servono protocolli di cure palliative negli ospedali >
[Apr 2020 - rif. gallitorrini.com]

«COVID-19 Boehringer Ingelheim intensifica il proprio impegno con il Programma di Sostegno Mondiale» [Aprile 2020]





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= Aree: Donazioni || Ricerca di Terapie per la COVID-19 || Volontariato || Fondo di sostegno Making More Health.
 
= «(..) Boehringer Ingelheim partecipa, inoltre, all’Acceleratore di Terapie per la COVID-19 della Fondazione Bill & Melinda Gates.»
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Comunicato
 

COVID-19: Boehringer Ingelheim intensifica il proprio impegno
con il Programma di Sostegno Mondiale


Il Fondo di sostegno mondiale per aiuti locali è salito a 5,8 milioni di euro;
In Italia collabora con AIFA per donare i propri farmaci per patologie croniche e nelle emergenze per  pazienti ospedalizzati;
Oltre 100 ricercatori e 11.000 ore impegnate nella Ricerca contro la COVID-19 in consorzi internazionali, con una previsione di estensione;
10 giorni di permesso retribuito concessi ai nostri 51.000 collaboratori per attività di volontariato;
580.000 euro nel fondo di sostegno per gli imprenditori sociali e le comunità Making More Health in India e Kenya.

«Ingelheim, Germania, 9 aprile 2020 – Boehringer Ingelheim ha incrementato in modo consistente il proprio intervento per fronteggiare la Covid-19, con l’acuirsi dell’impatto della pandemia a livello mondiale. Il Gruppo ha istituito un Programma di Sostegno Mondiale per fornire maggior aiuto economico, dispositivi di protezione e donazione di farmaci a Istituzioni sanitarie e comunità che ne hanno bisogno a livello globale.

“Come azienda farmaceutica sentiamo una grande responsabilità nell’essere di aiuto e sostegno ai pazienti e a coloro che se ne prendono cura - ha dichiarato Hubertus von Baumbach, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Boehringer Ingelheim - Molti dei nostri collaboratori desiderano prendere parte a questo programma: noi diamo supporto attraverso donazioni e permessi retribuiti a chi partecipa ad attività di volontariato, con l’adesione a importanti progetti scientifici e con l’aiuto alle comunità in aree in via di sviluppo, in Kenya e in India, con le quali intratteniamo rapporti decennali. Tutto questo, oltre all’impegno che vedo nei colleghi che garantiscono la continuità della produzione dei farmaci, è dedicato alle moltissime persone che soffrono a causa della Covid-19. A loro e ai loro cari va la nostra vicinanza”.

Boehringer Ingelheim ha iniziato a gennaio con un programma di donazioni del valore di 1 milione di euro per le aree colpite dal virus in Cina. Con il diffondersi dell’epidemia, che è oggi divenuta una pandemia mondiale, nelle ultime settimane ha accresciuto notevolmente il proprio sostegno e supporto scientifico, fino ad arrivare al Programma di Sostegno Mondiale, focalizzato sulle quattro seguenti aree:


Donazioni
Boehringer Ingelheim ha messo a disposizione 5,8 milioni di euro per aiuti d’emergenza nei Paesi in cui opera, economici e “in natura”, compresi, a titolo esemplificativo, mascherine protettive, disinfettanti, inalatori e farmaci, collaborando tra l’altro con le organizzazioni locali che utilizzano gli aiuti ricevuti, sia economici, sia in termini di farmaci donati, per fornire assistenza ai pazienti negli specifici territori locali.

Per quanto riguarda l’Italia Boehringer Ingelheim sta collaborando con AIFA per effettuare una donazione di propri farmaci indicati per patologie croniche afferenti all’area respiratoria, cardiovascolare e metabolica, e per le emergenze, per un controvalore di 1 milione di euro.
L’Azienda è consapevole dell’attenzione che va dedicata, in questo contesto, ai pazienti con malattie croniche. Per questo motivo intende, con il proprio contributo, aiutare a garantire risorse e accesso alle cure più adeguate al maggior numero possibile di pazienti, attualmente ospedalizzati.


Ricerca di Terapie per la COVID-19
A partire da gennaio, un team composto da un numero di membri sempre in aumento, che oggi conta oltre 100 ricercatori Boehringer Ingelheim di tutte le aree di R&S, è fortemente impegnato in progetti per individuare possibili soluzioni terapeutiche per la COVID-19. “Tutti stiamo pensando a nuove vie per affrontare questo virus, e ciò ha portato a un ampio programma all’interno del quale stiamo valutando molti approcci in parallelo.” ha dichiarato il Dottor Cyrille Kuhn, Executive Director Research, alla guida delle iniziative di Boehringer Ingelheim contro la COVID-19.

“L’opera del team è ulteriormente rafforzata dal contributo crescente di partner con i quali collaboriamo e da fornitori di servizi. La maggior parte dei progetti fanno parte di collaborazioni più ampie con il mondo accademico, biotecnologico e con altre aziende farmaceutiche. Tra queste c’è una richiesta da parte del Innovative Medicines Initiative europeo (IMI) al quale Boehringer Ingelheim prevede di contribuire con un impegno di oltre 11.000 ore di lavoro di R&S”.

Boehringer Ingelheim partecipa, inoltre, all’Acceleratore di Terapie per la COVID-19 della Fondazione Bill & Melinda Gates. Con l’evolversi dell’iniziativa, l’azienda impegnerà ulteriori esperti in diverse discipline e maggiori competenze di laboratorio.

Boehringer Ingelheim sostiene, inoltre, ricercatori di tutto il mondo tramite il suo portale dedicato all’innovazione opnMe.com che mette a disposizione, a titolo gratuito, su una gamma di 43 composti di alta qualità farmacologica, 6 composti anti-virali che possono essere utilizzati per testare nuove ipotesi di ricerca.
Con l’evolversi di questo lavoro l’azienda impegnerà un numero sempre maggiore di esperti provenienti da diverse discipline così come il maggiore utilizzo dei propri laboratori di ricerca.    


Volontariato
In molti territori, c’è urgenza di volontari, ad esempio con competenze mediche o infermieristiche. Boehringer Ingelheim offre a tutti i suoi 51.000 collaboratori la possibilità di prendere 10 giorni di permesso retribuito per collaborare con organizzazioni esterne riconosciute, come volontari e portare aiuto per la COVID-19. Ai collaboratori che non possono lavorare, né da casa né sul posto di lavoro, viene offerta l’opportunità di aderire a tali iniziative di volontariato per periodi maggiori, sempre con permesso retribuito, fino alla ripresa dell’attività lavorativa.


Fondo di sostegno Making More Health
È stato, inoltre, attivato un fondo da 580.000 euro a sostegno della rete mondiale Making More Health (MMH) di imprenditori sociali, in Kenya e in India, e delle comunità nelle quali risiedono e operano. Il fondo aiuterà le imprese sociali e le loro attività a resistere nel protratto periodo di ridotta attività economica e investirà in idee di imprenditoria sociale, che aiutino a ridurre il rischio di diffusione del coronavirus.

“Soprattutto in tempi come questi, gli Imprenditori Sociali nel mondo hanno il vantaggio di essere vicini a coloro che hanno necessità - ha dichiarato Jean Scheftsik de Szolnok, Membro del Consiglio di Amministrazione e tra i fondatori del movimento MMH - Le comunità MMH, come i gruppi di auto-aiuto in India, o le persone che soffrono di albinismo in Kenya, hanno cominciato a produrre sapone e avviato contemporaneamente programmi educativi di igiene per le altre persone nei loro territori”. Negli ultimi anni è stata insegnata igiene e la produzione di sapone in Kenya e India a oltre 750 studenti della scuola MMH, e a circa 1.000 famiglie delle cooperative agricole.

Boehringer Ingelheim è impegnata nei confronti della comunità mondiale per il benessere delle persone e degli animali. Boehringer Ingelheim, azienda guidata dalla ricerca, ha avviato a gennaio le proprie attività di sostegno, e continuerà a fare tutto il possibile per dare un contributo significativo nella lotta contro la COVID-19. L’Azienda continua a sostenere i sistemi sanitari, assicurando la regolare fornitura di farmaci, anche attraverso le proprie attività di Ricerca.»

Maggiori informazioni sulle diverse iniziative contro la COVID-19 del Programma di Sostegno Mondiale  sono disponibili all’indirizzo https://www.boehringer-ingelheim.com/covid-19.


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Boehringer Ingelheim

«Creare farmaci migliori e innovativi per le persone e gli animali è il cuore di ogni nostra attività. La nostra missione è realizzare un progresso nelle terapie, che cambiano la vita. Sin dalla sua fondazione nel 1885, Boehringer Ingelheim è una azienda indipendente e di proprietà familiare; siamo liberi di perseguire la nostra visione di lungo termine, guardando avanti per individuare le sfide del futuro nella salute, puntando su quelle aree di necessità terapeutica, nelle quali possiamo portare il massimo beneficio.

Siamo un’azienda farmaceutica leader mondiale, guidata dalla Ricerca, con oltre 51.000 collaboratori, che ogni giorno creano valore attraverso l’innovazione nelle nostre tre aree di business: Human Pharma, Animal Health e Biopharmaceutical Contract Manufacturing.

Nel 2019 Boehringer Ingelheim ha conseguito un fatturato netto di 19 miliardi di euro ed effettuato significativi investimenti in Ricerca & Sviluppo pari a circa 3,5 miliardi di euro. La nostra R&D è il motore dell’innovazione e ci consente di ottenere farmaci di prossima generazione, che salvano vite e migliorano la qualità della vita stessa.

Con la forza delle collaborazioni e la molteplicità di esperti dell’intera comunità delle scienze per la vita realizziamo rilevanti opportunità scientifiche. Collaborando insieme, acceleriamo la messa a disposizione delle prossime scoperte innovative in medicina, che trasformeranno le vite dei pazienti, oggi e per le generazioni a venire.»

Per maggiori informazioni su Boehringer Ingelheim visitate il sito www.boehringer-ingelheim.com o consultate il Bilancio all’indirizzo: http://annualreport.boehringer-ingelheim.com


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Per ulteriori informazioni:





 

«FUJIFILM Italia rafforza la terapia sub-intensiva dell’ASST di Crema, con 15 nuovi letti tecnologici dedicati al paziente Covid-19» [Aprile 2020]

Immagine:
< Prof Buscarini e Team Endo Fujifilm >
Cfr.: «FUJIFILM Italia rafforza la terapia sub-intensiva dell’ASST di Crema, con 15 nuovi letti tecnologici dedicati al paziente Covid-19» 
[Aprile 2020 - Rif. cmailander.it]


Comunicato




«FUJIFILM Italia rafforza la terapia sub-intensiva dell’ASST di Crema, con 15 nuovi letti tecnologici dedicati al paziente Covid-19»



«Crema, 14 aprile 2020 - È nel momento dell’emergenza più grave, dove lo spirito di squadra e la comunione di intenti portano a raggiungere obiettivi preziosi.

FUJIFILM Italia, partner strategico della Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Crema, contribuisce a dotare la struttura ospedaliera di 15 letti tecnologici da destinare alla terapia sub-intensiva, sostenendola nel suo impegno all’accoglienza e alla cura dei pazienti affetti da Covid-19.

“Dal 20 di febbraio, l’Ospedale di Crema ha modificato la sua missione fondamentale di rispondere ai bisogni di salute in generale della comunità” spiega Davide Campari, General Manager divisione Medical Systems FUJIFILM Italia “I reparti originari, ad eccezione della ostetricia e della ginecologia, sono stati convertiti all’accoglienza e alla cura dei pazienti affetti dal Nuovo Coronavirus, stravolgendo completamente il proprio lavoro. Siamo rimasti sconvolti da questa situazione, e al contempo impressionati dal repentino cambio di mentalità da parte dei medici e di tutto il personale della struttura. Quasi in tempo reale, il nuovo paziente è stato posto al centro e ad esso tutti i sanitari si sono rivolti prestando la propria opera instancabile. Abbiamo voluto far parte di questa squadra portando un contributo che sappiamo essere necessario, per migliorare l’approccio a tutti i pazienti che sono afflitti da questo nuovo, orribile virus.”

Fujifilm e ASST Crema sono partner strategici nel campo dell’endoscopia flessibile, sia dal punto di vista tecnologico che educazionale: i reparti di gastroenterologia e di pneumologia sono dotati di tecnologie Fujifilm all’avanguardia per la diagnosi ed il trattamento delle lesioni, anche le più precoci, dell’apparato digerente e respiratorio; inoltre il reparto di gastroenterologia è centro di formazione all’interno del circuito internazionale di Fujifilm “Endotraining”, dedicato a medici specialisti, nel contesto della “Gastroscopia di Qualità”.

Oggi, le due aziende iniziano un nuovo percorso insieme. I 15 letti forniti sono specifici per la gestione del paziente con criticità: sono infatti provvisti di dispositivi tecnologicamente avanzati per facilitare l’operatività da parte degli addetti sanitari e per migliorare il comfort del paziente. Sono realizzati con materiali facilmente sanificabili e antibatterici ed inoltre dotati di attuatori elettrici per la movimentazione indipendente di tutte le sezioni.

I letti per terapia sub-intensiva arriveranno a breve e verranno inseriti nell’Unità Operativa di Gastroenterologia diretta dalla Professoressa Elisabetta Buscarini. “Nel contesto della grave necessità presente, che ha visto la nostra azienda ospedaliera impegnata a tutti i livelli di assistenza nell’assistenza ai pazienti con COVID 19, anche il nostro reparto è stato dedicato all’assistenza sub-intensiva di tale patologia dall’inizio dell’emergenza. Siamo estremamente grati di questa generosa donazione all’azienda Fujifilm, che ha pienamente compreso la criticità del momento che attraversiamo ed ha deciso di sostenere il nostro sforzo: grazie a questo contributo, l’ospedale potrà ampliare e migliorare l’accoglienza dei pazienti, e al contempo, sostenere in modo più efficace l’intenso lavoro degli operatori sanitari e i trattamenti dedicati.”»





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Comunicazione - Ufficio stampa:
     cmailander.it